Storia della canzone
- wilsonegiulioband
- 16 nov 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 gen 2024

La canzone, oltre a essere una forma musicale molto semplice, è forse il genere più diffuso e ascoltato nella nostra società. Per la sua facile e immediata comprensione è infatti utilizzata nelle più svariate situazioni (nei concerti, in chiesa, con gli amici, nelle feste, come colonna sonora, nelle scuole, ecc.) ed è alla base della cosiddetta “musica leggera” quella musica che si può eseguire anche se non si hanno conoscenze musicali molto approfondite.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la canzone è una forma musicale molto antica, che ha le sue origini nelle civiltà primitive. Ad esempio, nell’antica Grecia era abbinata alla poesia e Omero recitava i suoi poemi accompagnandosi con la cetra; nel Medioevo i menestrelli e i giullari giravano di castello in castello cantando le gesta dei cavalieri attraverso canzoni e anche il canto popolare, sin dalle origini, si è espresso quasi sempre in questa forma musicale.
E’ però solo alla fine del Settecento in Francia che diventa una forma di spettacolo musicale e nasce il concetto moderno di canzone: componimento musicale e poetico, nato per celebrare determinate ricorrenze o per rendere omaggio ad una persona.
In Italia la troviamo nelle cantate regionali e nell’età rivoluzionaria napoleonica si afferma attraverso gli inni politici. L’altro filone in cui emerge è la canzone sentimentale, genere che si realizza attraverso uno scambio continuo di melodie e spunti con le arie del melodramma (la canzone napoletana “Te voglio bene assje, e tu non pienze a me”, di Sacco e Donizetti). Questo genere di canzone si diffonde velocemente e si ha notizia che già nel 1839 si teneva, nella grotta di Pozzuoli, un concorso di canzoni improvvisate che venivano giudicate e premiate direttamente dal pubblico.
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